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Le parole che scegliamo raccontano di noi

Aggiornamento: 8 lug


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Le parole non sono solo strumenti per comunicare: sono mappe che ci guidano, cornici attraverso cui leggiamo la nostra storia, ponti tra il nostro mondo interiore e quello esterno.


Quando ci raccontiamo – a noi stessə e alle altre persone – scegliamo inconsapevolmente quali strade percorrere. Le frasi che ripetiamo nel tempo diventano il tessuto delle nostre convinzioni, influenzano il nostro senso di identità e, spesso, plasmano anche il futuro che immaginiamo per noi.


Quante volte ti sei definitə con parole che ti limitano?


"Non sono abbastanza."

"Non riuscirò mai a cambiare."

"Sono sempre statə così."


Frasi come queste non sono solo pensieri passeggeri: diventano confini, etichette che ci rinchiudono in una versione rigida di noi stessə. Ma la buona notizia è che la nostra storia non è scritta nella pietra.


La psicologia e la scrittura terapeutica ci insegnano che possiamo ri-narrare noi stessə. Possiamo prendere in mano il nostro racconto, riscrivere le parole con cui ci definiamo e aprirci a nuovi scenari.


Ri-narrare: una possibilità di cambiamento


Immagina di poter raccontare la tua vita come se fosse un libro in continua evoluzione: fino ad ora hai scritto sempre la stessa storia, con gli stessi schemi e finali prevedibili; cosa succederebbe se iniziassi a usare parole diverse?


Se invece di dirti: "Sono sempre statə così", provassi a dire "Sto imparando a cambiare"?

Se invece di pensare: "Non sono abbastanza", scegliessi di raccontarti: "Mi sto dando il permesso di crescere, passo dopo passo"?


La nostra mente risponde alle parole che scegliamo. Ogni nuova narrazione che costruiamo può aprire uno spazio in cui emergono possibilità prima invisibili.


Le parole possono illuminare il cammino nei momenti di incertezza oppure trattenerci in luoghi dove non vogliamo più stare. Spesso il nostro linguaggio è pieno di rigidità: usiamo frasi che sembrano assolute, definitive, chiuse al cambiamento. Eppure, la vita è movimento, trasformazione. Anche noi cambiamo, ogni giorno. E possiamo scegliere di fluire con questo cambiamento attraverso un linguaggio che ci lasci spazio per diventare, o meglio, per essere.


Lo psicologo Abraham Maslow diceva:"Se l’unico strumento che possedete è un martello, vedrete ogni problema come un chiodo."

Se il nostro vocabolario interiore è fatto solo di parole limitanti, difficilmente vedremo alternative. Ma se iniziamo a esplorare nuovi modi di raccontarci, ecco che si aprono strade diverse.


Le parole che scegli raccontano di te

Ti invito a fermarti per un momento e ascoltare le parole che usi per descriverti.

Sono parole che ti aprono possibilità o che ti bloccano? Quale nuova frase potresti scrivere oggi per raccontarti in modo diverso?


Se vuoi approfondire il potere della scrittura terapeutica, prenota un percorso individuale online.


Le parole non cambiano il passato, ma possono cambiare il modo in cui lo guardiamo – e, soprattutto, il modo in cui viviamo il presente e immaginiamo il futuro.


 
 
 

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